U.I.R. UNIONE INSIGNITI ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE

L’Unione Insigniti dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” ha in cima ai propri fini statutari la custodia e la trasmissione dei Valori insiti nella nostra Costituzione e, fra questi, a mente l'Articolo 32, “la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività".

Facendo nostro in particolare questo alto riferimento, l'Associazione è a proporre sessioni di conferenze per gli Insigniti ed i loro familiari in primis, ma anche per i nostri liceali, sia statali che in forza alle Accademie e Scuole Militari in tutta Italia, con l'obiettivo di informarli e sollecitarli circa le attenzioni da porre sulle principali patologie che possono iniziare ad affacciarsi e ad insidiare le loro pur ancor giovani vite.

La proposta è quella di strutturare sessioni dal titolo "Stili di vita e buona salute" secondo una successione di argomenti similare alla seguente:

  1. i fattori di rischio per l’apparato digerente / l’alimentazione e le neoplasie;
  2. la cute ed il sole / il mix fumo ed alcool;
  3. la diagnosi precoce in rosa:
  • patologie ginecologiche (eventualmente per le sole ragazze, differenziando in parallelo l’andrologia per i ragazzi)
  • patologie mammarie.

Le conferenze saranno tenute da Professionisti noti nei rispettivi settori specialistici e con antica consuetudine ad esporre argomenti medici in modo non accademico, ma dialogante e coinvolgente, nei dovuti ed opportuni modi quale una conoscenza non necessariamente specifica da parte dei Soci UIR ed una età di passaggio come quella dei ragazzi richiede.

Ciascun Relatore si avvarrà di un supporto per la proiezione di slides o brevi filmati ed ogni conferenza avrà una durata non superiore ai 90 minuti (anche per non incidere troppo sulla soglia di attenzione), per poi lasciare ampio spazio al fondamentale dialogo e rispondere alle loro auspicate domande.

Giova comunque esplicitare che la partecipazione di ciascun Relatore avverrà con spirito di servizio, a titolo puramente gratuito e con un esclusivo fine divulgativo a favore degli Insigniti e dei liceali.

 

 

 

                                                        IL VICE PRESIDENTE NAZIONALE VICARIO

                                                                      Delegato alla tutela della Salute 

                                                                       Uff. Prof. Franco GRAZIANO

PROGETTO SALUTE STILI DI VITA E BUONA SALUTE

“A tavola ci si ammala come ci si guarisce”, concetto essenziale per definire il termine dieta, che dal greco, vuol dire “stile di vita”, e non si riferisce solo all’alimentazione, ma anche al movimento (camminare almeno mezz’ora al giorno). E’ proprio lo stile di vita che assumiamo a determinare il nostro stato di salute e benessere non solo fisico ma anche psichico.

Un altro concetto essenziale quando parliamo del nostro modo di nutrirci e quello di “far attenzione a quello che si mangia, ma anche a quello che non si mangia”.

L’alimentazione ha lo scopo di nutrire adeguatamente il nostro organismo per mantenerlo in efficienza e salute il più a lungo possibile.

Il principio chiave di un’alimentazione equilibrata è la diversificazione: è importante variare gli alimenti, dai quali possiamo ottenere tutte le sostanze indispensabili al nostro organismo per il suo regolare funzionamento.

Non esiste infatti “l’alimento completo” che contenga tutti i nutrienti nelle quantità che ci sono necessarie.

Inoltre nessun alimento è strettamente indispensabile, in quanto qualunque prodotto può essere sostituito da un altro, di valore nutritivo simile.

Di conseguenza, per assicurarsi ogni giorno un’alimentazione corretta e completa, è sufficiente nutrirsi in modo variato, scegliendo tipi differenti di cibi secondo pochi e semplici criteri.

Per facilitare questa operazione, gli alimenti sono stati convenzionalmente divisi in cinque gruppi, secondo le loro prevalenti caratteristiche nutrizionali.

Non solo è bene alternare sulla tavola la presenza di ciascuno dei cinque gruppi: anche all’interno dei medesimi vale la regola della varietà.

Nel caso della frutta e della verdura, un modo semplice per differenziare opportunamente l’assunzione è quello di farsi guidare dai colori. Infatti, a colori diversi corrispondono sostanze protettive differenti come il licopene (che dà il colore rosso al pomodoro) o il beta carotene (il pigmento giallo-arancio delle carote, della zucca, delle albicocche, del melone).

Ed è per questo che tutti i giorni si dovrebbero consumare ortaggi e frutta dei cinque colori: bianco, rosso, giallo-arancio, verde e blu-viola, in base alla loro stagionalità.

Ma variare è importante anche perché rende i nostri pasti più appetibili e perché aiuta a ridurre il rischio che può derivare dalla ingestione continua e ripetuta di sostanze potenzialmente nocive o di composti cosiddetti “antinutrizionali” che possono essere presenti anche naturalmente negli alimenti.

Infine, molto importante è la scelta delle modalità di cottura, è consigliabile rifuggire la monotonia.

Un’alimentazione equilibrata (questo vale per tutte le età) prevede 5 pasti al giorno:

colazione, pranzo, cena e due spuntini giornalieri, a metà mattina e a metà pomeriggio (obbligatori per i ragazzi, facoltativi per gli adulti) costituiscono una buona abitudine alimentare.

Le buone abitudini prevedono il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, associate ad una buona colazione e a una corretta idratazione.

Nel corso del tempo l'alimentazione è cambiata e non sempre in meglio, dando però uno sguardo allo stile di vita attuale e scorrendo i numeri relativi ai tassi di obesità nel nostro Paese e di altre malattie degenerative, risulta evidente che spesso ci si allontana parecchio dai principi base di una dieta corretta. 

Tutto ciò perché con il boom economico degli anni settanta, ci si è sempre di più discostati dal modello nutrizionale della dieta mediterranea, scoperta e studiata negli anni sessanta da Ancel Kejs. La dieta mediterranea era ritenuta troppo povera e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America, ma ora la dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l'interesse dei consumatori e degli studiosi come fattore di protezione dalle malattie cardiovascolari, obesità, diabete, tanto che è stata riconosciuta il 17 novembre 2010, dall'Unesco tra i Patrimoni orali e immateriali dell' umanità.

Partendo, quindi, dal ruolo centrale che il cibo ha sempre svolto nella vita dell'essere umano, possiamo affermare che esso rappresenta non solo una fonte di sostentamento e una risposta a una necessità biologica (fornire al nostro organismo energia e nutrienti per permettergli di funzionare al meglio), ma anche un enorme patrimonio culturale.

L'alimentazione si è sempre associata al concetto di salute e malattia, sia da un punto di vista culturale (si pensi alle credenze relative ai potenziali effetti benefici di un alimento), che da un punto di vista biomedico e nutrizionale.

Alla luce di queste considerazioni gli obbiettivi che il progetto si prefigge sono:

  • L'importanza del concetto di "buono" a tavola

La conoscenza delle funzioni sensoriali legate al cibo: vista, olfatto, gusto, tatto, udito;

  • La ricerca di prodotti salutari, genuini e della tradizione
  • L'ampliare le scelte alimentari e migliorare i rapporti con il nuovo
  • L'adozione di comportamenti salutari nello stile di vita
  • La promozione di uno stile di vita più sano basato su corretta alimentazione con l'uso di prodotti locali
  • La riduzione degli sprechi alimentari, attraverso il rispetto della stagionalità e l'uso di innovazioni tecnologiche nel campo alimentare e della cucina

Contenuti:

  • Linee guida 2018 per una corretta alimentazione
  • I gruppi alimentari
  • LARN 2014 e fabbisogno energetico
  • Valore nutrizionale di un piatto
  • La dieta mediterranea
  • Tutela della biodiversità e promozione dei prodotti locali in base alla stagionalità
  • Eliminazione degli sprechi
  • Prevenzione attraverso il cibo delle principali malattie cronico degenerative

IL PRESIDENTE REGIONALE UMBRIA

Cav. Paolo PANI